Chiesa della Corva: un matrimonio tradizionale ma all'avanguardia

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“Matrimonio nelle Marche” inviato speciale a Porto S.Elpidio per raccontarvi di una chiesa molto particolare. Già conosciuta e amatissima dagli elpidiensi, la chiesetta di S.Maria Addolorata nel quartiere Corva, santuario sede del miracolo del 1829, ha da poco riaperto le sue porte ai fedeli, dopo un accurato restauro che l’ha rivestita di uno splendore tutto nuovo. Il parroco Don Paolo Canale si è fatto promotore di un intervento ad alto tasso tecnologico, che utilizza le innovazioni della domotica per rendere la chiesa un luogo che esprime anche sul piano pratico il valore cristiano dell’accoglienza.

Un modernissimo impianto luminoso, predisposto per valorizzare i vari punti della chiesa in funzione del tipo di celebrazione, permette di accendere i punti luce adeguati e di avere l’illuminazione appropriata per la messa infrasettimanale piuttosto che per un matrimonio. Questo permette di ottimizzare i consumi, oltre che rendere la fruizione da parte dei fedeli qualitativamente apprezzabile.

La “funzione cerimonia” dell’impianto è inoltre progettata per fornire l’illuminazione corretta per ottenere un ottimo risultato anche in fotografia, evitando quindi ai fotografi impegnati nel reportage delle cerimonie di dover installare scomodi ed antiestetici faretti supplementari.

Un altro aspetto che Don Paolo ha particolarmente a cuore è quello dell’acustica e dell’amplificazione: la chiesa della Corva dispone di un raffinato impianto audio, grazie al quale i musicisti coinvolti nell’accompagnamento musicale delle celebrazioni devono preoccuparsi di portarsi solamente gli strumenti e la voce, perché trovano tutte le attrezzature già predisposte all’utilizzo immediato.

Un’ultima chicca è nella sala laterale, che si apre a lato dell’altare maggiore e sopperisce alla capienza ridotta della chiesa, accogliendo quasi 100 persone che possono seguire la cerimonia sullo schermo installato a parete, che trasmette le immagini riprese da una telecamera fissa posizionata sul ballatoio del coro.

Un messaggio di forte apertura al futuro, quello di Don Paolo, parroco-musicista sensibile alla necessità di far riscoprire i valori dell’accoglienza e della fiducia che Papa Francesco ha sottolineato con il Giubileo della Misericordia. “Proprio il miracolo della Corva, la statua della Madonna che ha aperto le braccia in questa chiesa nel 1829 – ci dice Don Paolo – è un segno non casuale che la Chiesa deve essere un luogo che accoglie e noi abbiamo voluto rendere la nostra chiesa un luogo confortevole per migliorare la qualità della  partecipazione e l’accoglienza dei fedeli”.

In un’epoca in cui si avverte una discontinuità imponente tra la spiritualità e la vita quotidiana, Don Paolo sembra essere il promotore di una visione che invece avvicina la modernità e la tradizione, non ponendo limiti al contatto tra i valori della fede e gli stimoli più attuali, non stupisce quindi che dopo un’omelia sentita e partecipata, lasci l’altare per imbracciare la sua chitarra e dedicare “l’Essenziale” di Marco Mengoni agli sposi increduli ed emozionatissimi…Anche questo è un “matrimonio nelle Marche”!

 

Un augurio speciale da tutto lo staff di Matrimonio nelle Marche agli sposi Matteo e Pamela...Buona Vita, ragazzi!

 

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