Il mondo è bello perché è vario, si sa!
Cosa accade quando due ragazzi decidono di non seguire i canoni tradizionali e di colorare il loro matrimonio con note anticonvenzionali? Lo abbiamo chiesto a Matteo e Simona, due simpatici ragazzi di 33 e 26 anni che hanno optato per un matrimonio all’insegna del rock.
Anche se entrambi sono vissuti a Pollenza (MC) sin da piccoli, si sono in realtà conosciuti quando Simona aveva 18 anni e da allora sono rimasti sempre insieme, crescendo come persone e come coppia, coronando infine il loro sogno d'amore a Giugno dello scorso anno, quando sono convolati a nozze.
Ci accolgono calorosamente e ci fanno accomodare ad un tavolo, davanti ad una coppetta di gelato e un caffè. L’aria è rilassata e informale mentre chiacchieriamo.
"Allora ragazzi, come è nata l’idea di un matrimonio rock?
Matteo: Siamo entrambi molto amanti della musica rock. Da sempre, in auto e non solo, ascoltiamo musica che va dagli AC/DC a tutti i grandi classici del rock. Io ho una vasta collezione di CD e in passato mi sono anche esibito con diverse band locali; avevo pure i capelli lunghi! Simona è rockettara come me, siamo cresciuti insieme e in un certo senso ha seguito le mie orme. Quando abbiamo deciso di sposarci, sapevo che lei ci teneva particolarmente ad un matrimonio in chiesa e quindi mi faceva piacere accontentarla su questo. Però ho voluto porre delle “clausole” un po' anticonvenzionali, suggerendo di dare al nostro matrimonio un'impronta rock, visto che esso accompagna le nostre vite praticamente da sempre.
Simona: Il tema portante del nostro matrimonio potremmo dire che sia stato "Il Rock nel cuore". Il rock ci è entrato nel cuore, visto che ha fatto da colonna sonora alla nostra storia d'amore sin dall'inizio; ecco perché gli elementi che abbiamo scelto per le partecipazioni, i centro-tavola e tutto il resto sono stati proprio la musica rock, dei cuori e il colore rosso, simbolo dell'amore.
Partiamo dall'inizio: come è cominciata la giornata del vostro matrimonio?
Matteo: La sera prima aveva diluviato. Gli amici avevano ricoperto l’auto di carta igienica ma la pioggia aveva sciolto tutto e rovinato lo scherzo. La mattina invece c’era un bellissimo sole ed io mi sono fatto accompagnare in chiesa da un amico, con la sua mitica Vespa. Ci tenevo troppo! Ci siamo sposati nella Chiesa di S. Lucia, a Pollenza, una chiesetta di campagna molto intima, perché non volevamo stare in mezzo alla grande folla quel giorno. Io sono arrivato in chiesa un po’ prima di lei e l’ho aspettata fumando nel frattempo 8 sigarette! [E qui ridiamo tutti] Quando Simona è arrivata ero molto emozionato.
'Era talmente agitato che quando si è diretto verso l’altare non mi ha neppure aspettato e ci è andato da solo!'. A dircelo è la mamma di Matteo, che nel frattempo si è unita a noi.
Anche i vostri abiti erano all’insegna del rock?
Simona: No, per quelli siamo rimasti un po’ più sul classico, anche se Matteo aveva un gilet in stile scozzese, sulle tonalità del blu ed io ho scelto un abito particolare, in stile greco-romano, con una profonda scollatura sulla schiena. Il bouquet invece era di sole rose rosse.
Come avete addobbato la chiesa?
Simona: In modo molto semplice. C’erano dei cuori bianchi appesi lungo la piccola navata, tutti fatti a mano da mio padre, molto carini. Comunque in questo caso siamo rimasti piuttosto sul tradizionale, scegliendo tulle e fiori bianchi.
E all’uscita? Riso come da tradizione?
Simona: Sì certo: lancio del riso da parte di parenti e amici. Ma la cosa particolare non è stata questa. Io avevo voluto fortemente che ci fosse la musica FUORI dalla chiesa. Così ho fatto mettere delle casse fra le piante, che gli invitati non avevano notato, e non appena siamo usciti sono partiti pezzi come Romeo & Juliet dei Dire Straits, Highway to Hell degli AC/DC, Somebody to Love dei Queen... E' stata proprio la musica ad emozionare moltissimo tutti gli invitati e devo dire che è stato davvero bello!
Matteo: Finita la cerimonia abbiamo fatto un po' di foto naturalmente, dopodiché siamo saliti su una 500 bianca che era lì ad aspettarci, addobbata sul davanti con un grande fiocco rosso e sul retro con i classici barattoli rumorosi. Veramente deliziosa!
Il leitmotiv del rock è stato usato anche per il ricevimento, giusto?
Simona: Sì! Abbiamo allestito un tableau de mariage in tema, con tutti cartoncini a forma di piccoli vinili con su scritto il nome di famose rock bands. Ancora una volta è stato ripreso il simbolo dei cuori bianchi, su ognuno dei quali erano stati scritti i nomi degli invitati. Lo stile era quello delle partecipazioni di nozze, riutilizzato anche con i centro-tavola, ciascuno con il nome di una rock band. Il rosso, anche in questo caso, è stato protagonista.
Che musica avete scelto per il ricevimento? Immagino non sia stato facile conciliare i gusti di giovani e meno giovani…
Matteo: Infatti ci siamo affidati ad una girl-band, ‘Le Rimmel’ che, tutte vestite di rosso, hanno suonato musica Rockabilly [genere musicale sviluppatosi negli anni 50, una delle prime forme di Rock&Roll]. Nel repertorio c’erano anche pezzi italiani degli anni ’50, rivisitati per l’occasione, così alla fine abbiamo accontentato un po’ tutti. Dopo cena invece ci siamo scatenati: la band ha iniziato a suonare i pezzi che erano più nelle nostre corde, quelli più rockettari insomma.
Simona: Matteo è salito sul palco insieme agli amici e praticamente non è più sceso; anch' io mi sono messa a cantare! Gli ho dedicato La bambola, di Patty Pravo [ride], mentre lui mi ha dedicato You shook me all night long, degli AC/DC, che è la nostra canzone preferita…
E la torta?
Ah sì, certo! Anche la torta era assolutamente in tema. Una torta a tre strati, con nastrini, rose rosse e disegni di pentagrammi e note musicali tutt’intorno.
E' stato tutto bello, anche se alla fine eravamo cotti! I festeggiamenti sono durati fino a tarda serata, fra brindisi, scherzi e tanta musica…
Il tempo con Matteo e Simona è giunto al termine ed è ormai ora di andare. Mentre ci avviamo verso l'auto li ringraziamo per aver condiviso con noi il racconto del loro giorno più bello e li salutiamo con affetto.
A noi di Matrimonio nelle Marche non resta che augurare loro una lunga vita... ROCK!
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